Incontro tra il sindaco Sala e gli amministratori delegati di Milan e Inter per la riqualificazione di San Siro
Una commissione indipendente che valuti l’idea del nuovo stadio di San Siro e la proposta alternativa di ristrutturazione e riqualificazione del Meazza, già depositata tempo fa, col piano di fattibilità economica, presso gli uffici comunali. E’ quanto chiedono Riccardo Aceti e Nicola Magistretti, autori del progetto di ristrutturazione la ‘Galleria panoramica’ alternativo alla realizzazione del nuovo stadio. Il sindaco di Milano Beppe Sala e gli amministratori delegati Paolo Scaroni (Milan) e Alessandro Antonello (Inter) si sono incontrati per tornare a parlare dell’argomento dopo la sospensione dovuta alle elezioni comunali. Sala ha chiesto ai club quanto sono disposti a spendere per dare servizi al quartiere. Si tratta di uno dei paletti posti dal consiglio comunale in passato: nello studio di fattibilità rinnovato, Milan e Inter avevano scritto una generica promessa di miglioramento della mobilità e di fruizione del verde e di aree sportive. Dopo l’incontro, una breve nota diffusa dall’amministrazione comunale recita che va individuata una soluzione che permetta di coniugare al meglio la sostenibilità ambientale del nuovo sviluppo urbanistico con l’investimento dei club. Dall’altra parte restano i progettisti della riqualificazione del Meazza, secondo cui la loro idea sarebbe una soluzione win-win, vantaggiosa per tutti gli attori in campo: il Comune, i cittadini, i club e gli investitori. “La trasformazione dello stadio esistente in un Meazza moderno, scrivono Aceti e Magistretti in una nota diffusa nel weekend, costa meno della metà del nuovo stadio prospettato dalle squadre milanesi, meno di 300 milioni”. Nell’idea di Milan e Inter, il nuovo impianto costerebbe circa 600 milioni di euro, a cui sommare l’investimento per uffici, centri commerciali e mega albergo raggiungendo la ragguardevole cifra di un miliardo e 200 milioni. Ma con la riqualificazione del Meazza, spiegano i due progettisti, si ricavano le stesse quantità di aree a reddito (come per il nuovo stadio) per attività di sport, cultura, concerti, commerciali, ristorazione, terziario, che daranno quindi incassi negli anni futuri equivalenti a quelli del nuovo stadio.
di Francesco Franza
Fonte Foto: milanotoday.it

