Green pass obbligatorio sul luogo di lavoro a partire dal 15 ottobre
Green pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro. Il decreto, sul quale il governo ha lavoro in queste ultime settimane, sarà effettivo a partire dal 15 ottobre e farà in modo che, negli uffici pubblici e privati, l’accesso sia garantito solo ai vaccinati, a chi ha fatto un tampone nelle 48 ore precedenti o è guarito dal Covid. Sono diversi, però, i nodi da sciogliere in merito alla questione. Non ultimo il numero dei lavoratori non vaccinati che ammonterebbero a oltre 4 milioni, circa il 15% del totale. Altro punto cruciale per la riuscita dell’operazione è il controllo dell’effettivo possedimento del green pass o del tampone: Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e le altre organizzazioni delle imprese sconsigliano quelli a campione. Inoltre, per motivi di privacy, l’impresa deve controllare il green pass ogni giorno perché non può chiederne la scadenza: si parla, quindi, di un’app sul modello di quella utilizzata per l’ambiente scolastico per velocizzare i tempi. Per quanto riguarda la durata dei tamponi, le aziende chiedono un allungamento (dalle 48 alle 72 ore) per semplificare i controlli. A rimanere insoluti sono alcune questioni decisive come il controllo o meno del green pass da parte dei lavoratori in smart working, di quelli «somministrati», che dal 15 ottobre potrebbero essere soggetti a un doppio controllo, e degli autotrasportatori che potrebbero aver ricevuto all’estero un vaccino non riconosciuto in Italia. Sul fronte della sanzioni, invece, c’è una conferma: non sarà possibile licenziare un lavoratore senza green pass, ma scatterà automaticamente una sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Chi, invece, si presenterà sul posto di lavoro senza esibirlo, potrebbe ricevere una multa che va dai 600 ai 1.500 euro.
di Francesco Franza
Fonte Foto: adnkronos.com

