La fase 2: turni e code per ogni attività.
Turni per lavorare e turni per entrare nei negozi.
Distanza di sicurezza e dispositivi di protezione obbligatori per chi ha contatti con il pubblico. Nella «fase 2» le abitudini quotidiane dovranno cambiare in maniera radicale rispetto al passato.
È la condizione per poter ripartire, dunque governo e scienziati sono certi che i cittadini accetteranno le nuove regole, così come hanno fatto per questa lunga quarantena. Ripresa «lenta e graduale», la strategia non cambia.
Chiare sono state le dichiarazione di Conte :
«La tutela della salute resta al primo posto, però i motori del Paese non possono restare spenti troppo a lungo».
«Non possiamo rischiare che la curva dell’epidemia si alzi di nuovo, perché non possiamo permetterci di ripartire da capo»
Per far tornare in attività imprese, aziende e studi professionali le misure di sicurezza dovranno prevedere il minimo dell’affluenza negli uffici.
Ecco perché bisognerà privilegiare lo smart working, mentre per chi va in sede si dovranno prevedere turni alternati divisi per orario o per fasce giornaliere.
Il metro di distanza dovrà essere sempre garantito, dunque lo spazio tra le postazioni dovrà essere più ampio.
La stessa regola si applicherà ai negozi e a tutti gli altri settori che prevedono la presenza dei clienti. Vuol dire che per fare acquisti sarà necessario mettersi in coda — come adesso davanti a supermercati e farmacie — ma soprattutto entrare scaglionati.
Fonte: Corriere.it