Una Milano segreta da scoprire in 10 itinerari a tema ideati da Andrea Kerbaker
Andrea Kerbaker, scrittore, bibliofilo, oltre che fondatore della Kasa dei Libri dove ospita mostre e incontri, e segretario del Premio Bagutta, un milanese doc che invece ama così tanto passeggiare per la sua città, senza per questo trascurare il lavoro, da trasformare il suo appassionato girovagare in un libro. «Milano in dieci passeggiate» (Bur Rizzoli) è stato presentato alla Feltrinelli Red con Ferruccio de Bortoli. Un libro che non si ritiene soltanto una guida, un manuale a uso e consumo di turisti di passaggio, ma anche un vademecum per sedentari e camminatori, per lettori ed esploratori. Un viaggio a tappe nel passato e nel presente di Milano, tra storia, letteratura, personaggi, architettura, per svelare una città che spesso sono proprio i milanesi i primi a non conoscere. Queste le sue parole: «Mia moglie, da brava inglese, ama molto passeggiare per la città, così, gironzoliamo spesso per quartieri, e confesso che ogni volta scopriamo sempre angoli nuovi. Come mai? Perché Milano cambia continuamente e te ne accorgi quando torni in una zona dopo anni che non ci passavi e soprattutto perché è una città nascosta, che ti chiede di scoprirla. Che devi andare a cercare. È ricca di meraviglie storiche e artistiche, ma non le esibisce, mantenendo sempre un atteggiamento all’insegna dell’understatement. Cosa che se da un lato le fa onore perché non ostenta, dall’altro la fa apparire un po’ egoista, perché non condivide le proprie bellezze con gli altri. Si pensi ai giardini delle case, quasi sempre interni e segreti». Le dieci passeggiate suggerite e provate da Kerbaker aiutano in più a vincere questa ritrosia meneghina e a rivelare posti e fatti sconosciuti ai più: dalla casa dove Petrarca visse e scrisse gran parte del suo «Canzoniere» all’incontro tra Parini e Foscolo, dalle chiese raramente segnalate nei tour istituzionali, alle parole che alla città hanno dedicato scrittori come Mark Twain e Ernest Hemingway che qui abitò. Un tema per passeggiata, dalla Milano d’autore a quella fascista, dalla religiosa alla teatrale, dalla noir a quella dei grattacieli. Continua Kerbaker: «A un milanese consiglierei l’itinerario nel Cimitero Monumentale perché il cimitero è sempre l’anima di una città. A un forestiero la Milano degli Anni di piombo perché solo attraverso quel periodo si può capire la Milano di oggi. La più mia? Quella letteraria, che apre il libro. E quella intorno a Sant’Ambrogio, che mi ha rivelato cose che non sapevo». Milano è la mia vita. Ci sono nato, ci sono sempre vissuto e ci morirò».
di Francesco Franza
Fonte Foto: rsi.ch