Coronavirus, A Milano pericolo contagi sommersi
I «sommersi» potrebbero essere oltre 135 mila. Malati sconosciuti, non certificati da un tampone. Oltre 13 volte di più rispetto ai circa 10 mila «positivi» al coronavirus individuati dal servizio sanitario. La stragrande maggioranza dei «sommersi» sta attraversando (o ha già concluso) il percorso della malattia in casa, senza gravi conseguenze. Ma è una massa di malati o ex-malati che pone alcune questioni decisive sul futuro: quanti «sommersi» saranno infettivi pur dopo la quarantena? Chi assicurerà che non saranno più un pericolo? E soprattutto: l’attuale periodo di quindici giorni di isolamento è una garanzia di rischio concluso?
Le stime sui «sommersi» sono contenute in uno studio di «InTwig», società bergamasca di data management e comunicazione che ha elaborato una proiezione sui livelli di contagio del Covid-19.«Le analisi rivelano una diffusione del coronavirus molto superiore a quella raccontata dai dati ufficiali. I contagiati in Lombardia sarebbero 972mila, a fronte dei 46.493 ufficiali; mentre i morti attribuibili a Covid-19 sarebbero 15mila, a fronte degli 8.272 ufficiali (dati al 3 aprile 2020)». Lo studio definisce i dettagli della drammatica diffusione nelle zone più devastate dal virus: «Secondo le stime, nel bergamasco e nel cremonese hanno contratto il Covid-19 il 27 e il 23 per cento della popolazione, un abitante su quattro. Nel lodigiano, primo “focolaio ufficiale”, risulterebbe positivo un abitante su cinque (21 per cento)».
Fonte Articolo Corriere della Sera

